Il Vinpepato delle Crete è una macerazione di spezie, erbe e radici in una base di vino Chianti fortificato e nasce da un'attenta lavorazione tesa a rispettare le indicazioni della sua antica ricetta.
Ad un mosto di uve Sangiovese viene bloccata la fermentazione attraverso l'aggiunta di alcol di frutti rossi, aumentandone così la gradazione alcolica.
Lo scopo della fortificazione un tempo era principalmente quello di poter conservare i vini durante i lunghi viaggi. In questo caso lo scopo era quello di estrarre dalle botaniche una maggiore quantità di sostanze organiche e principi attivi.
Come vuole la ricetta originale, ogni singola botanica viene messa in macerazione col vino fortificato. Sono quattordici tra erbe, spezie e radici che riposano nel vino per circa 45 giorni all'interno di locali in penombra e a temperatura controllata.
La botanica principale è, come suggerisce il nome stesso, il pepe garofanato, così chiamato impropriamente perché pepe non è! Si tratta di una pianta originaria del centro America portata in Europa da Cristoforo Colombo.
La Pimienta Dioica è un albero della famiglia delle myrtacee, detta anche "allspice" in Inghilterra proprio per via dei suoi aromi di cannella, noce moscata e chiodi di garofano. Per queste sue caratteristiche viene ancora utilizzata oggi nella preparazione di alcuni dolci tipici toscani. Ricco di eugenolo, il pepe garofanato detto anche pepe della Jamaica, possiede virtù digestive, antimicrobiche, antisettiche, disinfettanti e blandamente anestetiche.
Achillea millefoglie e artemisia per la parte amaricante, liquirizia, cannella e vaniglia dall'altra completano il profilo organolettico del Vinpepato e concorrono a creare un liquore "dolce-amaro" piacevole ed elegante, la cui ricetta complessiva resta un segreto gelosamente custodito dalla famiglia Francini Naldi.
Terminata l'infusione, la dolcificazione avveniva ed avviene ancora tutt'oggi solo con il miele, ricco di vitamine A, E, K, C e B, enzimi, sostanze battericide e antibiotiche: un rimedio naturale per le vie respiratorio e per la cura dell'apparato digerente.
Perso il suo scopo prettamente medicinale, il Vinpepato, è stato rielaborato soprattutto nel suo tenore alcolico ma il suo sapore antico resta immutato, perfetta conclusione di un pasto, da degustare a temperatura ambiente oppure, durante le stagioni più calde, ad un gradazione non inferiore ai 10°-12°C.
Durante l’ultimo restauro, in uno scaffale dell’antica farmacia, il dott. Giovanni de Munari trovò degli appunti e delle ricette.
La datazione degli scritti non fu semplice ma, dalle caratteristiche grafologiche si risalì al fatto che potevano essere attribuiti a Francesco Francini Naldi, fondatore della farmacia, già noto come alchimista e speziere nel tardo XVIII secolo.
Decifrati questi manoscritti vennero ricavate indicazioni precise per realizzare “singolari potioni”.
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